Cosa significa asma grave di tipo 2?

Quando si parla di asma grave con infiammazione di tipo 2?

Quando si parla di asma grave con infiammazione di tipo 2?

Attualmente è noto che in circa 9 pazienti su 10 con asma grave, l'asma è causata da un tipo specifico di reazione infiammatoria, nota come infiammazione di tipo 2. A partire da questo presupposto, si possono distinguere forme asmatiche con e senza infiammazione di tipo 2.

  • es. nell'asma allergica, nell'asma eosinofila, nelle forme miste, nell'asma da sforzo
  • es. asma con obesità concomitante, asma neutrofila

Infiammazione di tipo 2 nell'asma

L'infiammazione di tipo 2 prende il nome dalle cellule immunitarie che sono iperattive in questa forma e che secernono una quantità eccessiva di messaggeri chimici caratteristici detti interleuchine (IL). Questi messaggeri sono quindi prodotti dall'organismo stesso e hanno il compito di trasmettere informazioni importanti, ad esempio al fine di coordinare il decorso di un processo infiammatorio e regolare l'attività delle cellule specifiche portatrici dei recettori a cui si legano. Hanno un'azione proinfiammatoria, il che significa che causano l'infiammazione e la mantengono.

Nell'infiammazione di tipo 2, delle interleuchine specifiche contribuiscono in modo sostanziale a causare un'infiammazione duratura. Esistono numerose interleuchine, numerate in base alla sequenza cronologica della loro scoperta e suddivise in vari sottogruppi. Messaggeri caratteristici in un'infiammazione di tipo 2 sono l'interleuchina 4 (IL-4), l'interleuchina 5 (IL-5) e l'interleuchina 13 (IL-13).

Recettori cellule

L'infiammazione di tipo 2 presente nella maggior parte dei soggetti asmatici è caratterizzata dalla presenza di messaggeri specifici: interleuchina 4, interleuchina 5 e interleuchina 13.

Biomarcatori dell'infiammazione di tipo 2 nell'asma grave

Biomarcatori: gli indicatori della medicina moderna


Per biomarcatore si intende un fattore biologico misurabile che indica la presenza di una determinata malattia o che ne chiarisce il decorso. I biomarcatori possono essere speciali sostanze, proteine o cellule che possono essere presenti in quantità eccessiva o insufficiente in una determinata malattia.

Per diagnosticare il tipo specifico di asma, generalmente i medici ricercano tre biomarcatori centrali: FeNo, granulociti eosinofili, anticorpi IgE.

  • Il FeNO

    Il FeNO specifica la frazione di monossido nitrico (NO) esalato. Se è presente un'infiammazione delle vie respiratorie, le cellule polmonari secernono maggiori quantità di monossido nitrico rispetto al normale. Il FeNO è quindi un marcatore delle proporzioni dell'infiammazione delle vie respiratorie e viene misurato con l'ausilio di speciali misuratori.

  • I granulociti eosinofili

    I granulociti eosinofili sono cellule del sistema immunitario presenti normalmente nel sangue. Nell'asma eosinofila caratterizzata dalla presenza di un'infiammazione di tipo 2 queste cellule fanno parte della reazione infiammatoria. Poiché raggiungono le vie respiratorie attraverso il sangue, nell'asma eosinofila sono rilevabili in quantità eccessive non solo nell'espettorato, ma anche nel sangue.

  • Gli anticorpi IgE

    Gli anticorpi IgE (anticorpi immunoglobuline E) rivestono un ruolo fondamentale nell'asma allergica, anch'essa caratterizzata dalla presenza di un'infiammazione di tipo 2. In questa forma di asma, delle sostanze altrimenti innocue quali per esempio polline e polvere scatenano una reazione allergica con i conseguenti sintomi dell'asma. Gli anticorpi IgE, quindi, sono presenti in concentrazioni maggiori nel sangue dei pazienti affetti da asma allergica.

Quali altre malattie infiammatorie di tipo 2 esistono?

Negli ultimi anni, la ricerca ha dimostrato che esistono numerosissime malattie infiammatorie immunomediate in cui la cosiddetta infiammazione di tipo 2 riveste un ruolo importante.

Tra queste vi sono:

  • rinite allergica (febbre da fieno)
  • rinosinusite cronica con polipi nasali (CRSwNP) o
  • dermatite atopica (neurodermatite)

Per febbre da fieno (allergia al polline, rinite allergica stagionale) s'intende un'ipersensibilità del sistema immunitario nei confronti delle proteine contenute nei pollini di varie piante che causano prurito al naso, starnuti e tumefazione della mucosa nasale.

I polipi nasali sono escrescenze della mucosa nasale che crescono nei seni paranasali e, da lì, si espandono all'interno delle cavità nasali. Essi possono compromettere la respirazione nasale e il senso dell'olfatto.

La neurodermatite, anche nota come dermatite atopica, è una malattia della pelle infiammatoria cronica non contagiosa nota, tra le altre cose, per le tipiche eruzioni cutanee accompagnate da intenso prurito.

Ecco dunque perché molte persone con un'infiammazione di tipo 2 soffrono, oltre all'asma, di una o più delle suddette malattie. I polipi nasali possono comparire indipendentemente, ma molti pazienti con polipi nasali hanno anche altre malattie infiammatorie di tipo 2. Circa il 50% dei soggetti con polipi nasali ha anche l'asma e, per di più, ha maggiori probabilità di manifestare la forma grave di asma, difficile da trattare

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