Attualmente è noto che in circa 9 pazienti su 10 con asma grave, l'asma è causata da un tipo specifico di reazione infiammatoria, nota come infiammazione di tipo 2. A partire da questo presupposto, si possono distinguere forme asmatiche con e senza infiammazione di tipo 2.
L'infiammazione di tipo 2 prende il nome dalle cellule immunitarie che sono iperattive in questa forma e
che secernono una quantità eccessiva di messaggeri chimici caratteristici detti interleuchine (IL). Questi
messaggeri sono quindi prodotti dall'organismo stesso e hanno il compito di trasmettere informazioni
importanti, ad esempio al fine di coordinare il decorso di un processo infiammatorio e regolare l'attività
delle cellule specifiche portatrici dei recettori a cui si legano. Hanno un'azione proinfiammatoria, il che
significa che causano l'infiammazione e la mantengono.
Nell'infiammazione di tipo 2, delle interleuchine specifiche contribuiscono in modo sostanziale a causare
un'infiammazione duratura. Esistono numerose interleuchine, numerate in base alla sequenza cronologica della
loro scoperta e suddivise in vari sottogruppi. Messaggeri caratteristici in un'infiammazione di tipo 2 sono
l'interleuchina 4 (IL-4), l'interleuchina 5 (IL-5) e l'interleuchina 13 (IL-13).
Biomarcatori: gli indicatori della medicina moderna
Per biomarcatore si intende un fattore biologico misurabile che indica la presenza di una determinata
malattia o che ne chiarisce il decorso. I biomarcatori possono essere speciali sostanze, proteine o cellule
che possono essere presenti in quantità eccessiva o insufficiente in una determinata malattia.
Per diagnosticare il tipo specifico di asma, generalmente i medici ricercano tre biomarcatori centrali:
FeNo, granulociti eosinofili, anticorpi IgE.
Il FeNO specifica la frazione di monossido nitrico (NO) esalato. Se è presente un'infiammazione
delle vie respiratorie, le cellule polmonari secernono maggiori quantità di monossido nitrico
rispetto al normale. Il FeNO è quindi un marcatore delle proporzioni dell'infiammazione delle vie
respiratorie e viene misurato con l'ausilio di speciali misuratori.
I granulociti eosinofili sono cellule del sistema immunitario presenti normalmente nel sangue.
Nell'asma eosinofila caratterizzata dalla presenza di un'infiammazione di tipo 2 queste cellule
fanno parte della reazione infiammatoria. Poiché raggiungono le vie respiratorie attraverso il
sangue, nell'asma eosinofila sono rilevabili in quantità eccessive non solo nell'espettorato, ma
anche nel sangue.
Gli anticorpi IgE (anticorpi immunoglobuline E) rivestono un ruolo fondamentale nell'asma allergica, anch'essa caratterizzata dalla presenza di un'infiammazione di tipo 2. In questa forma di asma, delle sostanze altrimenti innocue quali per esempio polline e polvere scatenano una reazione allergica con i conseguenti sintomi dell'asma. Gli anticorpi IgE, quindi, sono presenti in concentrazioni maggiori nel sangue dei pazienti affetti da asma allergica.
Negli ultimi anni, la ricerca ha dimostrato che esistono numerosissime malattie infiammatorie immunomediate
in cui la cosiddetta infiammazione di tipo 2 riveste un ruolo importante.
Tra queste vi sono:
Per febbre da fieno (allergia al polline, rinite allergica stagionale) s'intende
un'ipersensibilità del sistema immunitario nei confronti delle proteine contenute nei pollini di varie
piante che causano prurito al naso, starnuti e tumefazione della mucosa nasale.
I polipi nasali sono escrescenze della mucosa nasale che crescono nei seni paranasali e, da
lì, si espandono all'interno delle cavità nasali. Essi possono compromettere la respirazione nasale e il
senso dell'olfatto.
La neurodermatite, anche nota come dermatite atopica, è una malattia della pelle
infiammatoria cronica non contagiosa nota, tra le altre cose, per le tipiche eruzioni cutanee accompagnate
da intenso prurito.
Ecco dunque perché molte persone con un'infiammazione di tipo 2 soffrono, oltre all'asma, di una o più delle
suddette malattie. I polipi nasali possono comparire indipendentemente, ma molti pazienti con polipi nasali
hanno anche altre malattie infiammatorie di tipo 2. Circa il 50% dei soggetti con polipi nasali ha anche
l'asma e, per di più, ha maggiori probabilità di manifestare la forma grave di asma, difficile da trattare
La rinosinusite cronica è un'infiammazione duratura delle mucose nasali e dei seni paranasali.
A seconda del quadro clinico, può essere suddivisa in due gruppi: rinosinusite cronica con o senza polipi
nasali.
La rinosinusite cronica con polipi nasali (CRSwNP) è una patologia infiammatoria cronica del naso e dei
seni paranasali in cui possono formarsi dei polipi nasali. Queste escrescenze benigne della mucosa si
espandono nei seni paranasali o nasali. Generalmente, i soggetti colpiti soffrono di congestione nasale e
di problemi respiratori correlati, come anche di disturbi dell'olfatto fino alla perdita olfattiva, dolori
al viso, cefalea e disturbi del sonno. I sintomi possono compromettere fortemente la qualità della vita,
sia dal punto di vista della salute sia sociale.
Nella maggior parte dei casi, alla base di una CRSwNP, analogamente all'asma, vi è una speciale reazione eccessiva del sistema immunitario. È stato stabilito che nell'87% dei pazienti la CRSwNP è correlata a una reazione infiammatoria di tipo 2. Anche in questo caso, le scoperte effettuate a livello cellulare e molecolare hanno fatto emergere nuove opzioni terapeutiche.
Se la poliposi nasale è correlata ad asma grave e/o rinite allergica, spesso i sintomi dell'asma sono più acuti, le esacerbazioni più frequenti e la perdita dell'olfatto più grave.
Gli attuali progressi della ricerca fanno sperare in soluzioni adeguate per i pazienti affetti da rinosinusite cronica con polipi nasali.
La neurodermatite è una malattia della pelle infiammatoria cronica complessa con varie caratteristiche,
ognuna delle quali comporta delle problematiche. Meglio si conosce la malattia, però, meglio si sarà in
grado di affrontarla.
Che cos'è esattamente la neurodermatite?
La neurodermatite è una diffusa malattia infiammatoria cronica (ovvero duratura) della pelle, ma non contagiosa. La neurodermatite è anche nota come dermatite atopica o eczema atopico.
"Atopico" significa che l'organismo reagisce con reazioni di ipersensibilità, come ad esempio reazioni
allergiche, al contatto con sostanze ambientali altrimenti innocue. Spesso l'ipersensibilità è genetica.
Il termine generico dermatite si riferisce a una reazione infiammatoria della pelle che può potenzialmente
provocare prurito, arrossamento, desquamazione, tumefazione, eczema e ispessimento cutaneo (nel decorso
cronico).
La neurodermatite è una cosiddetta malattia sistemica. Ciò significa che i suoi effetti non si limitano
alla pelle, ma possono interessare l'intero organismo. Per i pazienti con un decorso da medio a grave,
quindi, questa malattia può diventare uno stress costante.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito vivere-con-dermatite-atopica.ch.https://www.vivere-con-dermatite-atopica.ch